CONTRATTO AD USO ABITATIVO

Affittare un immobile ad uso abitativo richiede una valutazione attenta delle varie alternative che si possono trovare. Coloro che non sono esperti del settore faranno dunque meglio a rivolgersi ad una agenzia di intermediazioni immobiliari che saprà illustrare correttamente tutte le opzioni in termini economici, fiscali e di durata del contratto. È comunque utile sapere che esistono due tipi di contratti di locazione ad uso abitativo; il contratto libero ed il contratto a canone.

  • Contratto libero, conosciuto anche come 4+4 prevede che il termine minimo di durata sia di 4 anni con un rinnovo automatico di altri 4 anni. Con questo contratto il canone di locazione viene stabilito dalle parti ponendo come vincolo il termine di decorrenza sopracitato.
  • Contratto a canone si suddivide a sua volta in altre due categorie:

Contratto 3+2 in cui al termine della prima scadenza contrattuale il locatore, se lo desidera, può avvalersi della facoltà di scissione se ricorre una delle condizioni stabilite dalla legge 431/98;

Contratto transitorio che prevede una durata da un minimo di 1 mese fino ad un massimo di 18 mesi.

CONTRATTO AD USO NON ABITATIVO

Quando si parla di contratto di locazione ad uso diverso da quello abitativo intendiamo che il contratto ha per oggetto un uso ed una destinazione industriale, commerciale, professionale, alberghiera ecc.

Nei contratti ad uso commerciale (quindi non abitativo) la durata prevista è di:

  • 6+6 ovvero sei anni alla prima scadenza più altri sei anni di rinnovo automatico.
  • 9+9 per locali destinati alle attività ricettive e alberghiere.

In questi contratti il canone è libero, cioè viene scelto tra le parti. Se l’ affittuario volesse recedere il contratto, può farlo in qualunque momento avendo cura di inviare al locatore una lettera raccomandata di disdetta 6 mesi prima della scadenza.

Il locatore invece può inviare la disdetta solo in occasione della scadenza contrattuale.