Gli effetti della crisi si stanno facendo sentire abbastanza aspramente.
In base alle recentissime rilevazioni di Infocamere, si sta assistendo ad un aumento vertiginoso dei protesti (oltre 14000 unità di protesto in più nell’ultimo anno). Leggere questo potrebbe demoralizzare sia chi versa in condizioni non proprio buone, sia chi è propenso a guardare oltre con ottimismo. Ma purtroppo ciò che è realtà, bisogna pur dirlo, riponendo speranza nelle nuove opportunità per il futuro.
Se prima si recavano all’asta giudiziaria, ed in particolare per l’immobiliare, solo i facoltosi o gli speculatori nell’intento di fiutare un affare, adesso il settore si è aperto a tutti, anche per effetto dell’accordo tra Abi (Associazione bancaria italiana) ed i tribunali. In pratica, è possibile acquistare casa all’asta, stipulando un contratto di prestito-casa (o mutuo).
Ciò in alcuni casi si è rivelato particolarmente conveniente, avendo l’opportunità di acquistare un immobile ad un prezzo inferiore a quello di mercato.
Ecco cosa bisogna fare, se si è interessati, dopo aver valutato le proposte eventualmente allettanti a base d’asta:
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Cercare una banca convenzionata con il Tribunale ed avviare la pratica del prestito casa.
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Si giunge, in caso di accoglimento della pratica, ad un preliminare di finanziamento. Questa è l’opzione usuale.
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Ciò ci permette di vincolare il nostro prestito all’esito d’asta.
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Se quest’ultimo è positivo, il giudice dispone il pagamento entro un termine (di solito 60 gg). La banca provvede, pertanto, ad erogare la somma richiesta ed a consegnarla al tribunale.
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Si conclude, così, l’atto di compravendita immobiliare, a fronte di un mutuo.
Prima della crisi, le condizioni applicate per i mutui erano indifferenziate, come se si richiedesse un normale mutuo per acquistare la casa. Ora, molte banche si sono attivate creando dei prodotti specifici (mutui per aste giudiziarie). Bisogna comunque accertarsi che l’immobile sia libero da vizi o vincoli pendenti.