La prima operazione da compiere quando ci si accinge ad accendere un mutuo è l’istruttoria.

L’istruttoria è utile alla banca per verificare il reddito, il patrimonio e le garanzie del richiedente. Inoltre con l’istruttoria la banca è in grado di valutare la capacità del cliente di rimborsare il debito.

Per quanto riguarda le operazioni successive, ogni istituto sbriga le formalità secondo la propria organizzazione.

In linea generale vengono richiesti:

  • Tutte le informazioni anagrafiche del cliente. Età, domicilio e residenza, stato civile ed eventuali convenzioni patrimoniali stipulate tra coniungi nel caso in cui il cliente sia sposato.
  • Informazioni circa il reddito utili a certificare la disponibilità. Per i lavoratori dipendenti la banca chiede un certificato da parte del datore di lavoro che attesti l’anzianità di servizio, l’ ultima busta paga e una copia del CUD o del modello 730. Per i lavoratori autonomi o liberi professionisti invece la banca chiede: la dichiarazione dei redditi, il certificato camerale (ovvero quel certificato che attesta che il cliente è iscritto presso la Camera di Commercio della propria provincia) e l’ attestato all’ albo nel caso in cui si tratti di professionisti.
  • Informazioni complete relative all’immobile per il quale si richiede il mutuo. In questo caso sono necessari: la planimetria dell’ immobile, il certificato di abitabilità, l’ atto di acquisto o la dichiarazione di succesione.

Dopo aver ottenuto tutti i documenti e le informazioni sopracitate, la banca procede con la richiesta delle garanzie al cliente che tutelino l’istituto in caso di insolvenza da parte del mutuatario. L’ipoteca sull’immbile mutuato è una di queste garanzie e garantisce alla banca il diritto di espropriazione e successivamente la messa all’ asta per il recupero ed il saldo del debito.

Per poter ipotecare un immobile la legge stabilisce che venga incaricato un perito che, con una dettagliata analisi, stabilisca il valore dell’immobile. Talvolta l’ ipoteca non è sufficiente e la banca può chiedere un ulteriore garanzia. In questo caso parliamo di fideiussione. La fideiussione consiste nella garanzia rilasciata da una terza persona (garante e fideiussore) che si impegna a rispondere nel caso in cui il cliente mutuato risulti insolvente. La fideiussione, insieme all’ipoteca, viene chiesta quando il cliente che chiede il prestito risulta essere in condizioni sfavorevoli quali per esempio: reddito molto basso, lavoro instabile o chiede un finanziamento che supera dell’80% il valore dell’immobile.

Quindi ricapitolando i passaggi possono essere così riassunti:

  • Richiesta di prestito e presentazione dei documenti utili;
  • Valutazione del reddito da parte della banca;
  • Perizia e relazione notarile;
  • Delibera sulla consessione del mutuo;
  • Firma del contratto;
  • Erogazione del finanziamento.

Il cliente ha la facoltà di scegliere il notaio a cui rivolgersi. Dopo aver firmato il contratto di solito passano da 30 a 60 giorni prima che l’ intera somma venga erogata.