I pannelli fotovoltaici sono dei dispositivi in grado di convertire l’ energia solare in energia elettrica. Il loro compito è dunque quello di generare energia elettrica a basso impatto ecologico. La diffusione degli impianti è però frenata dal loro costo d’ acquisto (determinato nell’ ordine del 33% dalla presenza di grossi quantitativi di silicio ma anche dalle possibili difficoltà d’ installazione).
QUANTO COSTA UN IMPIANTO CON PANNELLI FOTOVOLTAICI
Questa domanda è di difficile risposta in quanto sono presenti sul mercato modelli di pannelli e di varie dimensioni (e quindi resa energetica), il secondo parametro fondamentale è il costo d’ installazione dei fotovoltaici che chiaramente dipende dall’ agibilità dell’ edificio su cui andranno montati.
E’ però possibile fissare il costo indicativo di un impianto fotovoltaico di discreta qualità (pannelli di fascia medio-alta), con potenza 3KWh, cioè per coprire il fabbisogno di un’ abitazione civile, su un tetto facilmente accessibile, in buone condizioni (quindi senza opere murarie aggiuntive) e installato (parzialmente integrato) appoggiandolo sulla copertura in senso complanare in 15.500 euro (compresa IVA al 10%).
COME CI AIUTA LO STATO
Il Conto Energia (D.M. 19/2/2007) è il sistema di finanziamento che lo stato italiano eroga, per incentivare l’installazione di pannelli fotovoltaici, rendendo conveniente la realizzazione di un impianto di generazione elettrica autonoma.
COSA PREVEDE L’ INCENTIVO PER I PANNELLI FOTOVOLTAICI
Le componenti incentivanti sono diverse, alcune sono specifiche della tipologia di impianto. A grandi linee l’ incentivazione si avvale di tre componenti:
1. L’ incentivo viene corrisposto sulla base della quantità totale di energia elettrica prodotta dall’ impianto fotovoltaico. Il meccanismo incentivante avviene tramite l’ erogazione di un importo prefissato a fronte di ogni kilowatt/ora (KWh) prodotto dall’ impianto, ad un prezzo che supera notevolmente il prezzo di acquisto della stessa quantità di energia. Questo contributo arriva dal GSE (che è il gestore nazionale per l’ energia), che in base a come si sono posizionati i pannelli fotovoltaici (se integrati ad un infrastruttura o posizionati a terra) da un valore che attualmente va dai 0.13 € ai 0.27 € per ogni KW prodotto, anche se lo consumi tu. Il presente contributo dura 20 anni. L’ impianto prevede inoltre un contatore che misura la quantità di energia prodotta dall’impianto fotovoltaico e su quella base verrà corrisposto l’ incentivo.
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Nota bene: Questa tariffa che attualmente va dai 0.13 € ai 0.27 € per ogni KW prodotto non è indicizzata per l’ inflazione. Questo significa che, in una situazione d’ inflazione futura non favorevole, gli introiti derivati dalla produzione mensile saranno sufficienti per comprare probabilmente qualche caramella.
2. L’ energia prodotta dai pannelli fotovoltaici, tolta la quota usata in loco, può essere immessa e scambiata in rete. Questo ricavo si somma agli incentivi di cui sopra. In sostanza si scambia (non si vende come potrebbero dire e / o pensare in molti) l’ energia elettrica con l’ enel, il quale fa solo un conguaglio a fine anno; se si ha un consumo maggiore rispetto a quello data all’ enel si pagherà ovviamente la differenza, in caso contrario andrà a credito per gli anni successivi.
3. Risparmio sulla bolletta della energia elettrica: l’ energia prodotta dall’impianto fotovoltaico e consumata personalmente costituisce un mancato prelievo dalla rete di distribuzione, e quindi c’ è un risparmio. Pertanto il Conto Energia non eroga un finanziamento pecuniario per la realizzazione dell’ impianto, bensì una remunerazione legata all’ energia prodotta per un tempo molto lungo (20 anni) e che ripaga di gran lunga l’ investimento fatto dal soggetto.
Esempio: Se compri un impianto che copre il consumo annuo, non pagherai più l’ enel (o chi per esso) e ricaverai un contributo dal GSE per ogni kw che produrrai. Se consumi 3000 KW all’ anno e ne produci altrettanti, non si pagherà al gestore gli ipotetici 700 € della bolletta e percepirai dal GSE circa 600 € all’ anno. Il fatto di non spendere i 700 € annui di bolletta sommati ai 600 € di contributo generano 1200 € anno.
Tutto ciò significa che se si spendono 16.500 euro per un impianto da 3 KW/h, in 20 anni se ne percepiscono (700 + 600) x 20 anni = 26.000 euro. I 26.000 euro percipiti nel complesso sono superiori ai 16.500 investiti per l’ acquisto e l’ installazione dei pannelli fotovoltaici.
QUANT’E’ LA RESA DEI PANNELLI FOTOVOLTAICI
Esistono diversi fattori fisici e geografici tali da determinare variazioni nei rendimenti dei pannelli solari fotovoltaici, ad esempio la latitudine. L’ irraggiamento solare non è uguale ovunque. Si prenda come metro di confronto nord-centro-sud la seguente tabella tratta dal Ministero dell’Ambiente:
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Come interpretare la tabella: un impianto fotovoltaico di circa 8 m² installato su un’abitazione del Nord produce ogni anno 1.150 kWh ogni anno. Gli stessi 8 metri quadrati producono 1.300 kWh nel Centro-Nord, 1.400 kWh nel Centro-Sud e 1.500 kWh al Sud.
Il proprietario dell’ immobile dotato di pannelli fotovoltaici avrà un chiaro risparmio nel consumo domestico di energia elettrica.
L’ esposizione al sole della superficie destinata a ospitare i pannelli fotovoltaici è un altro aspetto fondamentale. Per ottenere il massimo rendimento i pannelli fotovoltaici dovranno essere sottoposti a un irraggiamento diretto dei raggi solari e posizionati in direzione sud. La robustezza e l’ inclinazione del tetto sono un altro aspetto critico da considerare. Un tetto poco robusto o troppo inclinato potrebbe rendere impraticabile o troppo costosa l’installazione del sistema fotovoltaico. I pannelli fotovoltaici hanno una durata minima garantita per 20 anni.
SCENARIO ECONOMICO A LUNGO TERMINE
Cerchiamo di fare chiarezza sulle tre possibilità che ci si potrebbero prospettare per il futuro:
1. Nel caso in cui l’ energia elettrica costasse molto meno di oggi ci si troverà di fronte a nuove scoperte. Ci saranno dei metodi in grado di produrre energia a buon mercato e quindi i nostri pannelli fotovoltaici diverranno “obsoleti”. In questa ipotesi, il proprietario riceverà comunque gli incentivi governativi e a lungo andare recupererà più o meno il proprio investimento. E’ probabile tuttavia che avrebbe potuto investire i suoi soldi in qualcosa che avrebbe reso molto di più ma in ogni caso non li ha persi.
2. Nel caso in cui l’ energia elettrica costasse più o meno come oggi la resa finanziaria dell’impianto sarà comunque accettabile. Se una persona ha montato l’impianto fotovoltaico al compimento dei cinquant’ anni, ci si potrà aspettare un’ efficace integrazione alla pensione.
3. Nel caso in cui l’ energia elettrica costasse molto più di oggi ci si troverà di fronte ad una cristi energetica e il prezzo unitario del kw/h aumenterà a dismisura. Ogni aumento dei costi dell’energia è strettamente legato all’inflazione. Se pensate che gli aumenti del costo del barile degli ultimi anni non hanno causato inflazione, vuol dire semplicemente che non conoscete i trucchi che si usano oggi per nasconderla. Essendo voi dei produttori di energia il vostro prodotto con la crisi aumenterà inevitabilmente di valore e quello che ricaverete da ogni KW venduto sarà maggiore rispetto ad ora.
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