Tutti gli automobilisti e motociclisti sanno che un cambio gomme può costare anche molto caro, come fare dunque per risparmiare dal gommista senza rinunciare alla qualità? La risposta è rappresentata dagli pneumatici ricostruiti. Gli pneumatici ricostruiti sono utilizzati in larga parte per gli aerei e i camion (la ricostruzione può essere fatta fino a tre volte per la stessa carcassa). Negli ultimi anni si è però diffuso un utilizzo maggiore degli pneumatici rigenerati anche tra le auto, complici i prezzi estremamente convenienti rispetto agli pneumatici tradizionali.

COSA SONO GLI PNEUMATICI RICOSTRUITI

Gli pneumatici ricostruiti o gomme rigenerate, sono realizzati utilizzando la carcassa dei vecchi pneumatici a cui viene eliminato il battistrada consumato (cioè la parte che è materialmente a contatto con l’ asfalto). Dopo l’ asportazione del vecchio battistrada della gomma dalla carcassa, lo pneumatico viene ricostruito utilizzando il medesimo materiale del precedente pneumatico. Gli pneumatici rigenerati vengono dunque sottoposti ad una nuova vulcanizzazione che fonde la vecchia carcassa con il nuovo battistrada.

NORMA PER GLI PNEUMATICI RICOSTRUITI

Gli pneumatici rigenerati sono regolamentati grazie alle norme Ece Onu 108. Per verificare se un pneumatico è stato rigenerato o ricostruito basta verificare le diciture riportate sulla sua spalla:

  • Sulla spalla degli pneumatici rigenerati è riportata la sigla “E” a cui segue un numero, questa sigla è all’ interno di un cerchio
  • Sul lato degli pneumatici rigenerati è riportata anche la sigla “108 R” a cui segue una combinazione di 6 numeri

Oltre a queste sigle apparentemente senza significato, dev’ essere riportata la scritta “ricostruito” o “retread” e la settimana e anno di fabbricazione.

ESEMPIO: 2510, significa che lo pneumatico in questione è stato costruito la 25esima settimana del 2010.

Grazie alla norma Ece Onu 108 (109 per i camion) gli automobilisti sono tutelati e non devono rinunciare a qualità, durata e prestazione rispetto ad agli pneumatici tradizionali.

SALVAGUARDIA DELL’ AMBIENTE

Il riutilizzo dei vecchi pneumatici per ottenere gomme rigenerate offre notevoli vantaggi anche all’ ambiente, si pensi che ogni anno nell’ unione europea vengono gettati circa 200 milioni di tonellate di pneumatici usurati. Oltre all’ inquinamento generato dallo smaltimento, si deve tenere presente anche quello necessario alla produzione delle gomme da montare sui veicoli ai quali è stato fatto il cambio gomme. Per la produzione di un pneumatico tradizionale sono necessari circa 30 litri di petrolio, mentre per rigenerarne uno ne bastano poco meno di 6.

Oltre al risparmio in termini di denaro (si arriva fino al 70% in meno rispetto agli pneumatici tradizionali) le gomme rigenerate aiutano anche l’ ambiente.

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